Oggi vi parliamo della Curcuma, una pianta originaria dell'India della quale si utilizza il rizoma cioè una particolare radice che ha funzioni di riserva.

Questo rizoma della curcuma è ricco di olio essenziale e di un fito-complesso di curcuminoidi che sono sostanze coloranti, il cui principio attivo più importante su chiama curcumina.

Il rizoma della curcuma polverizzato viene utilizzato in India da almeno 4000 anni in cucina e questo uso dà l'idea della sicurezza della pianta, è il componente principale del curry e in India viene utilizzato per tingere di arancione le vesti dei monaci buddisti.

Da sempre la curcuma viene utilizzata per migliorare la funzionalità epatica, in caso di mal di stomaco, nausea e perdita di appetito; infatti è dimostrato che incrementa il flusso biliare ed è infatti controindicata in caso di occlusione delle vie biliari.

Recentemente la curcuma è stata oggetto di molto interesse e numerosi studi hanno dimostrato le sue proprietà antiossidanti e antiinfiammatorie.

L'azione antiossidante infatti contribuirebbe ad un effetto protettivo nei confronti di malattie che portano ad un pesante stress ossidativo come le malattie degenerative e cardiovascolari.

In merito all'attività antiinfiammatoria della curcumina è stato evidenziato come sia utile sia nella fase acuta dell'infiammazione sia nella fase cronica.

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